martedì 22 marzo 2011

Ivo, il Grande

Ivo Milazzo è da considerarsi uno dei grandi maestri del fumetto internazionale. Cultore dello stile "Toth" Milazzo si fa le "ossa" presso lo studio Bierrecì di Bottaro, Chendi e Rebuffi disegnando storie disneyane. E' il 1973. In quello stesso anno l' autore incontra Giancarlo Berardi con il quale da vita ad un sodalizio che durerà più di 20 anni. Dalla loro fantasia si sprigiona un singolare personaggio; una sorta di solitario cacciatore dalla folta barba che si muove inizialmente tra le montagne del Montana ma che poi sarà "attrezzato" per affrontare le città, gli oceani, la politica: Ken Parker.

E' con Ken Parker che Ivo Milazzo si mette in luce come raffinatissimo artista western. Il suo tratto "graffiato", quasi inciso sul foglio è talmente coinvolgente che il lettore è costretto a seguire due storie: quella dello scrittore Berardi e quella del disegnatore Milazzo. Un paio di anni prima che iniziasse il suoTexone lo incontrai ad una Kermesse fumettistica ed ebbi il piacere di scambiare due chiacchiere con lui (due chiacchiere? parlammo per più di un'ora!). Mai avrei pensato che i suoi pennelli avessero retto l'urto con una colonna come Tex e in effetti la prova non è del tutto riuscita. Ciò nonostante la grandezza di Milazzo è rimasta. Il segno del disegnatore di Tortona ha "attraversato" l'anima di diversi disegnatori: Claudio Villa, un disegnatore emozionante, deve parte del suo modo di comunicare a fumetti proprio a Milazzo. E gli stessi Ambrosini, Casertano, Il povero Deidda, Ramella, Barbati e tantissimi altri che non hanno disegnato per il Ranger di casa Bonelli gli "devono" qualcosa.
Milazzo, dove diavolo sei?

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