E' con Ken Parker che Ivo Milazzo si mette in luce come raffinatissimo artista western. Il suo tratto "graffiato", quasi inciso sul foglio è talmente coinvolgente che il lettore è costretto a seguire due storie: quella dello scrittore Berardi e quella del disegnatore Milazzo. Un paio di anni prima che iniziasse il suoTexone lo incontrai ad una Kermesse fumettistica ed ebbi il piacere di scambiare due chiacchiere con lui (due chiacchiere? parlammo per più di un'ora!). Mai avrei pensato che i suoi pennelli avessero retto l'urto con una colonna come Tex e in effetti la prova non è del tutto riuscita. Ciò nonostante la grandezza di Milazzo è rimasta. Il segno del disegnatore di Tortona ha "attraversato" l'anima di diversi disegnatori: Claudio Villa, un disegnatore emozionante, deve parte del suo modo di comunicare a fumetti proprio a Milazzo. E gli stessi Ambrosini, Casertano, Il povero Deidda, Ramella, Barbati e tantissimi altri che non hanno disegnato per il Ranger di casa Bonelli gli "devono" qualcosa.
Milazzo, dove diavolo sei?
Milazzo, dove diavolo sei?
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