venerdì 10 febbraio 2012

La fine della Banda Fennigan

Il metodo migliore per far capire la bellezza dell'illustrazione e delle storie del primo dopoguerra è 1) avere la competenza per scriverne e 2) avere il materiale."La fine della Banda Fennigan", un raro giornalino dell' International Presse, facente parte di una serie di soli tre numeri editi tra il novembre del 1950 e il gennaio del 1951 (questo è il n.1) denominita "Albi del Piccolo Corsaro", ne è un esempio perfetto! L'albo (foto a sinistra), se non fosse per il rombetto nel quale si evidenzia la collana d'appartenenza, somiglierebbe, per estetica, ad una elegante pubblicazione degli anni ottanta. La mezza tinta e lo stile volutamente grottesco del maestro Stefano Bovara, riconducono, infatti, a quelle pubblicazioni d' autore che per lungo tempo avevano trovato posto nelle edicole, nel decennio '80/'90, al fianco del fumetto serial-popolare, come Tex e Diabolik, che attraversava un momento una forte crisi. Mike Lazy, un fotoreporter di nera appena licenziato e Zeki, un negretto musicista, sono i principali protagonisti della storia, scritta da E. D. Trevisan, la quale si svolge a New Orleans tra colpi di scena e azione nelle suggestive tavole realizzate in B/N dal maestro Bovara.
Purtroppo, ed è facile da immaginare, stiamo parlando di albi rarissimi e dunque le possibilità di gustare questa storia in "originale" sono ridotte al lumicino (chissà se ne è stata fatta una ristampa anastatica). Si, lo diciamo da tempo: altre collane, e singole storie come La fine della Banda Fennigan, meriterebbero una considerazione maggiore, così come gran parte del fumetto ante e dopo guerra, ma forse sarebbe il caso, una volta tanto, di lasciar da parte quotazioni e collezionismo per entrare nel cuore di questi magnifici albi.

Vittorio Al

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