martedì 28 settembre 2010

edicola primi anni anni '60

Un'edicola primi anni anni '60. Studiandola a foto ingrandita ho scorto un Tex appeso alla molletta, esattamente al centro della finestrella, in alto, (si intravvede la parte inferiore della copertina). C'è un cavallo con un totem: è la cover numero 9, "L'ultima Battaglia". In principio ho pensato "Uh, se è proprio del 1960 siamo di fronte alla prova storica di un Tex NON CENSURATO esposto in edicola!"
Ho iniziato con emozione l'indagine e dopo mezza giornata sono risalito (anzi lo ha fatto mia moglie per me) al titolo del giornale L'Unità e alla sua data di pubblicazione: 27 ottobre 1964. In più ho trovato in un sito anche la copertina dell'Almanacco di Topolino che si intravvede nel gruppo di fumetti in basso a sinistra.
Poi Braccobaldo, Epoca etc etc...
Niente foto storica, fa niente, ma vedere un Tex del 1964 in edicola una piccola emozione l'ho provata lo stesso. Chissà perchè esistono così poche foto di edicole anni 40-50-60 e 70, ci starei su ore ad analizzarle.

lunedì 27 settembre 2010

Similspillati, che fatica!
















ANDIAMO A DIRNE QUATTRO ALL'AMICO "SCOPRITORE" DEI SIMILSPILLATI NEL 2007.
IO, CHE NE PARLAI NEL 1992, DOPO AVERLI SCOPERTI ALLA FINE DEGLI ANNI SETTANTA, OGGI FACCIO PARTE DEL PALEOLITICO.

Il ricucci non aveva tutti i torti!!

lunedì 20 settembre 2010

I texiani più puristi

Se ti fai un giro sul web ti accorgerai che i “texiani più puristi” (ad esempio quelli dell’altro forum di Tex o del sito Baci e spari, che le storie di Boselli le considerano spesso eversive e fuori dalla tradizione) hanno acclamato questa storia di Ruju come una delle migliori degli ultimi anni e qualcuno si è addirittura spinto a paragonarla come esordio sulla serie regolare a Il passato di Carson (e personalmente non sono d’accordo con nessuna delle due affermazioni). Stesso discorso parlando con diversi lettori anziani che internet manco sanno cosa sia.
Mi viene da pensare, quindi, che certi problemi “di texianità” siano esclusiva pertinenza di alcuni “critici da forum” sempre alla ricerca del pelo sull’uovo (anche dove non c’è) pur di ergersi sul loro improvvisato pulpito a lanciare anatemi per il tradimento delle “caratteristiche fondanti del personaggio”, mentre invece i texiani più veterani, autentici e incalliti certe pippe mentali proprio non se le fanno.


Questo è quanto scrive l'amico Magic Wind nel forum di Two. Io voglio rispondere anche se so che l'amico Magic non può leggermi.
1) il Tex di Boselli non è che non ci piace perchè lo troviamo "fuori dalla tradizione", cosa che pure è (Cristo, è fuori dall'albo), non ci piace perchè è un Tex palloso. Sarà pure paleobonelliano, come dice Decio Canzio, ma se ne sta li per i cavoli suoi a "legare" lo spettacolo altrui. Non diverte, da lezioncine di storia e di tanto in tanto, qualche contentino. E' staccato e, come dice l'amico Gigi "se fa li cazzi sua, Francè".
Ho l'impressione e che allo scrittore Boselli basti: il feeling con l'editore, quello con il gruppetto di "intellettuali" della rete e tutto il mondo è li ad ascoltarlo. No(!).
Il Tex deve essere energetico: alla fine della lettura ti devi essere divertito... non me ne frega un c...o delle lezioni sulla frontiera del West, che presto si dimenticano (vediamo se ti ricordi "I due guerriglieri" iwnfbfdyetu contro lancbfipanfj) e ancor di più NON pretendo un Boselli che scriva come il vecchio GLB, mica so' celebroleso.
'Sta storia "Anche Bonelli lasciava andare i delinquenti... anche Bonelli faceva 50pagine senza Tex... anche Bonelli.... e che palle" dimostra che il dibattito non puo' più andare avanti perchè le parti fanno finta di non capirsi (dico: fanno finta, e spero sia così, altrimenti....). Che significa, poi, che se io suono la mia nota di Si Bemolle e la stessa la suona Eric Clapton abbiamo fatto la stessa cosa? ma per piacere.

2) Vorrei sostenere con forza, quella bella incazzata che si prese Marco Morelli dopo alcuni post letti su Two: "ma questi, santiddio, lo sanno che i forum rappresentano lo 0,03% dei lettori texiani? vorrebbero farci mangiare il Tex di Boselli facendoci passare per dei rincoglioniti attaccati alle bistecche e alle patate fritte?"
Quindi, ha ragione Magic: la quasi totalità dei texiani non sa neanche cosa sia la rete e i suoi Ubc, Two, Twf o Baci (o quel forum come ci chiama Boselli), etc etc...
le pippe mentali? ah, qui sono perfettamente d'accordo, credo che di pipparoli ne è piena la rete. Basta "saltarli", loro e tutti quei post infettati di malafede.
Sul Tex sovversivo (evidentemente definizione non espressa su Baci). Ci sarebbe da ampliare il discorso. Il Tex di Boselli è palloso no sovversivo, semmai una "certa opposizione" al Tex "sovversivo" di Glb, la cominci a trovare dalla prima vignetta datata 1948.

Mingo il ribelle

sabato 18 settembre 2010

Tex e Il Piccolo Sceriffo

Nel giugno del 1948 vedeva la luce nelle edicole italiane la prima striscia de "Il Piccolo Sceriffo". Appena 3 mesi dopo nello stesso formato usciva "Tex". Si è sempre detto che sulla scia delle vendite de "Il Piccolo Sceriffo" (250.000 copie) i Bonelli inventarono Tex, ma personalmente non credo sia andata proprio così. La signora Tea Bonelli scrisse a Maggio di quell'anno la sua lettera a Galleppini per incaricarlo di creare graficamente un paio di personaggi (Tex e Occhio Cupo), quindi prima ancora che il personaggio di Torelli e Zuffi facesse il suo esordio.
Diciamo che, come è stato già scritto, gli editori Bonelli, Cassarotti e Torelli durante le loro riunioni di lavoro concordarono sulla necessità di mettere sul mercato un f.to agile (striscia) e che quello di Torelli fu il primo a tenere il battesimo.
Nella foto, una bella cover di Ferdinado Tacconi in stile raymondiano

giovedì 16 settembre 2010

una specie di autopsia

Questa mania di spaccare il capello alla storia è diventata la regola fissa per fare un buon post. Un buon post, certo, e soprattutto un post produttivo perchè troverai dall'altra parte qualcuno che immediatamente ti risponderà.
Prova a chiedere compagnia per farti le seghe sulla traiettoria della pallottola che ha ucciso il ragazzo di Loman... troverai subito una decina di appassionati pronti con l'uccello in mano (una decina?).
Alla fine non sai di che cosa si è parlato nel topic della storia, sgrulla che ti risgrulla nel setaccio rimane...ben poco.

Scopiazzando


La cover di Hondo (Franco Bignotti)
La cover di Squali (Galep)

La cover di Sangue Navajo (Galep)



 La cover Lo Stregone (Galep)

 
 La cover Iron Man (Ferri)

La cover di Ai Ferri Corti (Galep)


 la cover La Lunga Notte (Ferri)


La cover La Mano di Allah (Ferri)

La cover Il Mostro della Laguna (Ferri)


 La cover Zagor Attacca (Ferri)

 La cover Rick Master (Galep)


La cover I Mercanti di schiavi (Ferri)

La cover Albo d'Oro Tex (Galep)

Altro materiale "COVERISTICO" Bonelli lo pubblicherò in seguito. Non è mia intenzione screditare gli autori di Tex, Zagor, Hondo etc etc...: si tratta solo di render notoa tutti ciò che è perfettamente visibile in internet. Un pura ricostruzione cronistica!
Non vi è un solo autore sul pianeta, in ogni campo artistico, che non abbia attinto da maestri che lo hanno preceduto: nel mio piccolo (sono un musicista) posso testimoniare che nel mondo delle note accade la stessa cosa! voglio dire che laddove si dovesse scoprire che il tal brano di Bob Dylan sia stato scopiazzato da chissà dove, non riterrei di squalificare il cantautore americano.


Anche il Tex di Sinistri Presagi merità una breve citazione in quanto alcune vignette e le locations (pueblos e caverne) sembrano essere stati ispirati da una storia matitata da Giovanni Ticci per le chine di Alberto Giolitti in una pubblicazione del feb/mar 1962, per l'editrice americana Dell
Ecco il disegno di Galep che fa parte, come dicevo, di Sinistri Presagi, un episodio uscito per la serie a striscia "Pueblo" a partire dal febbraio 1965
 è curioso vedere che non solo la figura del personaggio è ripercorsa dalla matita di Galleppini abbastanza fedelmente, ma sopratutto notare che la location texiana (i ruderi di un vecchio Pueblo abbandonato) è la stessa nella storia di Ticci e Giolitti.
Probabilmente dalla Bonelli arrivarono "consigli" e materiale per suggerire al disegnatore di Tex come interpretare alcune tavole della storia. lo stesso Sagua, il gigante indiano che appare in Sinistri Presagi, sembra essere lo stesso personaggio della pubblicazione americana.



Sotto, un secondo esempio per confutare ogni dubbio!
Da notare che la matita di Galleppini qui è inchiostrata da Raffaele Cormio


Si direbbe che il duo Ticci/Giolitti sia più realistico e fortemente cinematografico rispetto al duo Galep/Cormio, il quale denota un tratto d'avventura popolare, anche vagamente elegante.
Da ricordare che "Sinistri Presagi" è una delle storie di Tex tra le più intricate graficamente, avendoci partecipato anche Virgilio Muzzi e Francesco Gamba



lunedì 13 settembre 2010

Il disegnatore, l'editore e lo scrittore di Tex

Cosa esprime questa foto?
esprime sicuramente un Galleppini sorridente, un Gianluigi Bonelli propositivo (anche nell'abbaccio al figlio) e un Sergio Bonelli (qui straordinariamente somigliante al figlio Davide) musone (forse medita di fare qualche modifica alla foto: una sorta di "censura" per motivi personali oppure quel tunnel sul fondo e la borsetta del Galleppini non funzionano nell' equilibrio della foto).

mercoledì 8 settembre 2010

emorroide neuronale

Ops, da una parte tutti dieci e lode dall'altra un catalogo finto proveniente da emorroidati neuronali... probabimente dovuti a variegati tipi di stitichezza!

martedì 7 settembre 2010

Tex col botto (La prova del fuoco)

Boom....... doppietta memorabile quella di Ruju, il secondo albo tiene alla grande la tensione del primo, anzi forse lo supera.
C'è un sapore vintage in questa storia: la sparatoria appena fuori la banca, dove Tex mulina le pistole come un tempo sistemando le questione in quattro e quattr'otto, è favolosa. Questo è il mio commento a caldo. Bien, amigos, andiamo a vedere che ne pensano altrove. Di sicuro saranno freddini!

Luglio 1978, amici texiani e non

I tre sotto l'ombrellone sono da sinistra a destra sono: Fabio Diodato (lettore di Tex e Zagor), Marco Pisano e Marco Giordano (lettore di Tex e appassionato di Alan Ford, un esperto di fumetto d'autore, hugoprattiano e fondatore del primo Baci e Spari assieme al sottoscritto).
A mezza altezza, Mauro Morgia, che potete trovare con la sua musica elettronica su My Space, all'epoca tastierista della nostra band.
Seduti, da sinistra a destra: Gian Marco Angelini (il mio più grande amico...perso per una donna... e batterista del gruppo. kenparkeriano e alanfordiano, famoso per essere straordinariamente somigliante ad Al Pacino). io (con i capelli).
uno sconosciuto (boh, forse qualcuno di passaggio).
Paolo Mantioni (il più piccolo del gruppo ma sicuramente il più intelligente: a 15 anni già parlava delle posizioni neutrali della Svizzera nelle guerre. E' diventato medico ma è nel commercio ittico). Antonio Oliverio, detto "Boffi", texiano, oggi medico oncologo.

sabato 4 settembre 2010

Brindiamo a Dio, anzi Diso!

... secondo, e ben più grave, i disegni di Diso supporteranno la nuova storia di Faraci, sceneggiatore che, per una serie di (sfortunate) circostanze legate alla lentezza dei fratelli Cestaro, vedrà soltanto a novembre la pubblicazione di una sua nuova storia, dopo l'esordio con "Evasione" nella primavera dello scorso anno. Mi sembra che affidare una storia di Faraci ad un disegnatore come Diso sia, eufemisticamente, una scelta poco felice anche dal punto di vista simbolico e di "immagine".
…Montanari&Grassani su Dylan Dog (per inciso dico che la coppia di Dyd è mille volte meglio di Diso, a mio parere)
La solita (non-)logica bonelliana: agli sceneggiatori spompati si assegnano disegnatori eccellenti (Ticci, Civitelli, Milano, Cestaro...), mentre a un esordiente di ottime speranze come Faraci si appioppa l'indigeribile Diso.
Spero che la storia sia veramente buona, altrimenti si prospetta una nuova Maxi-ciofeca
Certo che se ogni volta trasformano il Maxi da vetrina di eccellenza in grado di attirare il pubblico come dovrebbe essere in mattone inguardabile, hanno proprio capito tutto. Non so gli altri lettori, ma a me sfogliare una storia disegnata da Diso, a prescindere dallo sceneggiatore, mette subito tristezza e toglie qualsiasi voglia di leggerla


questo è quanto scriveva l'amministratore di TWO qualche tempo fa

Vecchio Gufo
:
Ali mortacci...ma di nuovo Diso...che stuffia.... Io Diso proprio non lo digerisco...mamma mia..l'unica cosa che sa disegnare sono i cavalli...per il resto...ma poi 2 anni di fila lo stesso disegnatore sul maxi...pazienza fosse Ortiz....ma Diso proprio non mi va giù...

e questa è l'educata risposta del signor Vecchio Gufo. E' chiaro che Roberto Diso non è il massimo della vita per Tex, ma di li a sputar veleno ce ne corre...tanto più che il signor amministratore è capace di affermare, bontà sua, che il meglio di Tex in questo momento è rappresentato da... Font!!! Beh, cazzo, Font, qualcuno su un altro forum ha chiesto il rimborso degli albi alla Bonelli per la tripla ultima di Font. Si si il mondo è vario. Ma mica è "colpa" di Diso e di Font o di Ortiz o nostra... è "colpa" della casa editrice, noi che possiamo farci, noi paghiamo e basta e se la politica aziendale è quella ce la sorbiamo. Non conta chiedere un Tex più avventuroso, figuriamoci qualche disegnatore più "adatto".

... e tanto per gradire ho trovato anche questo, non si offendano gli utenti in questione (i loro post sono corredati anche da faccine che ne aumentano la scemenza e che qui non appaiono) ma credo che il loro giudizio sia solo per farsi belli. E' questa la gravità

Aquila della notte:
Non siamo ingordi, già il fatto che ci siamo liberati di Nizzi (come alla fine sembra) meriterebbe una bella festa con tanto di fuochi d'artificio

Generale davis
Aquila della Notte ha scritto:Non siamo ingordi, già il fatto che ci siamo liberati di Nizzi (come alla fine sembra) meriterebbe una bella festa con tanto di fuochi d'artificio
Andrebbe festeggiato con una cassetta di Dom Perignon e Ferrari.

venerdì 3 settembre 2010

Amici miei: "babbosauro"

"Babbosauro", alias Sauro Lunghini -a destra...quello più brutto(hihi)-, è famoso nell'ambiente dei fumetti per i noti colpi di mercato. Sua fu una delle vendite storiche di un fumetto: II^serie gigante di Tex in condizioni "disumane" venduta ad una cifra choc! forse la più bella collezione di Tex mai apparsa sulla faccia di questa terra (di proprietà del signor Bunker, si... quello di Alan Ford, che lo stesso ha passato a D. Cecchini, che poi a passato a Corbacchini, che poi ha passato a Lunghini, che poi ha passato a ...Massimo). Il tutto da meno di dieci milioni di lire a... meglio non dirlo.
Babbosauro, toscanaccio di Livorno, è noto anche per la sua scorza da duro: è piccoletto, quindi se gli girano i coglioni stacci alla larga ma, come suol dirsi... dentro vi è un bravo ragazzo... e tutti lo sanno.
Pratica sempre dei prezzi proibitivi, anzi ormai ne fa un vezzo, ma se ci tratti bene ti fa uno sconto fino a farti pagare la sua merce come normale: diciamo il doppio di come la puoi trovare sul mercato.
Da lui ho preso la più bella Collana Rodeo in circolazione, è l'ho pagato il giusto, un raro cartonato di Tex (Conquista) che ho pagato il giusto (forse qualcosa di meno), qualche Diabolik prima serie che ho pagato il giusto, un centinaio di Zagor Z. sopra il 200 che ho pagato poco, e vario materiale poco conosciuto che ho pagato un'occhio della testa! io e Sauro ci mandiamo sempre affanculo, anche ieri al telefono. Ciao Sa, anzi 'fanculo.
Se mi leggi, ti compro io il vespone Px 200E del 1982, valore di mercato 1300e e per il quale sei partito da 2000e. Rivaffanculo Sa.

giovedì 2 settembre 2010

Tigre Nera (2)


Splif (2)

Ecco una bella faccetta di Splif in un recente foto (qualche mese fa): una bellissima principessa con 15 anni sul groppone senza dimostrarli.
E' proprio questo che mi ha sorpreso... vederla andarsene in un batter d'occhio per una malattia al midollo spinale che prima l'ha completamente paralizzata tanto da farci fare nottate in bianco solo per cambiargli la posizione e poi uccisa non senza sofferenza.

Splif

Splif se ne andata il 24 agosto, martedì scorso, era la gatta di un texofilo e merita gli onori della cronaca... uno perchè l'ho amata... e due perchè in 15 anni della sua vita non ha mai avuto la malsana idea di "brutalizzare" un fumetto delle collezioni di quel matto del proprietario. Cosa che invece succede sovente!
Bellissima, si vede no?, lo adottata in una notte in cui piccolissima mi si infilò nel letto svegliandomi e salvandomi dall'esplosione della casa in cui vivevo che si era accidentalmente saturata di gas metano per la rottura di un manicotto.
Mi ha piazzato anche tre figlie in casa (la signora Splifie mi deve dunque anche lei ringraziare perchè qualche scopata gliela ho lasciata fare) verso le quali io e mia moglie Hana ci siamo impegnati non poco (mai un viaggio, ad esempio) e che sono passate a miglior vita prima di lei.
Bom, saluto la mia Splifie pubblicando qualche foto anche se so che tutto ciò non riuscirà a colmare il vuoto che ha lasciato...