martedì 24 agosto 2010

la Tigre Nera!

Pensavate che la Tigre Nera fosse morta, vero? Non è così! Eccola, ve la propongo in carne ed ossa direttamente dall'Indonesia e felicemente sposata con la nostra cara amica Ony.
La Tigre Nera altri non è che Michele Tartaglia, mio grande amico, colui che conobbi quando Jimi Hendrix era ancora vivo, e che mi instradò all'ascolto dei mitici gruppi musicali di inizio anni '70: Cream, Neil Young e CSNY, Pink Floyd, King Crimson, Gentle Giant etc etc... Poi con a sua sgangheratissima chitarra mi insegnò qualche accordo, ed io bravo a rubare e da buon amico (eh eh) qualche anno più tardi lo misi a fare il bassista del gruppo togliendogli di mano lo strumento a sei corde che tanto amava. Ancor oggi suoniamo assieme miscelando il suo genio (Michele è assolutamente un genio della musica) e la mia abilità organizzativa nel tessere trame armoniche: lui una punta, io il sottofondo.
Bene, la somiglianza con la Tigre l'hanno notata in tanti, anch'io, ed essendo lui un grande conoscitore del fumetto (Crandall, Kubert, Frazetta me li ha atti conoscre lui anni ed anni fa) e anche di Tex, ha "accettato" lo stato di fatto.
Michele è qui in Italia e sta scrivendo un pezzo per Baci, dopo di che se ne tornerà a svernare in Indonesia con Ony tra una battuta di pesca, un surfata ed il suo lavoro.
Ah dimenticavo, Mike è anche un grande disegnatore di fumetti ma non ha potuto esercitare la professione per... motivi di viaggio

lunedì 23 agosto 2010

"Diario di un texofilo" non pubblicizzato

Ogni tanto non è male ribadire che "Diario di un texofilo" è un blog volutamente non pubblicizzato, non interattivo e nemmeno "comunicativo". Sono contento di scrivere qualcosa quando al mattino mi alzo, metto li in cascina i miei pensieri, li trascrivo, e se qualcuno lo trovo ben fatto lo passo al sito www.baciespari.it

Collezionismo (TEX II^ SG)

La II^ SG è senz'altro la collana di Tex più collezionata, essa è composta da una Linea Guida 1/599 che comprende edizioni non censurate 1/14 e prime edizioni 15/599. Esiste poi una mole di ristampe così imponente da far perdere il conto anche al più incallito dei cronologisti: ho conosciuto però un paio di persone che hanno deciso di raccogliere tutto il materiale "originale" e di ristampa finora pubblicato all'interno della seconda serie gigante, e non sto qui a raccontarvi che razza di organizzazione logistica occorra per stipare una babele di fumetti come quella!
Andiamo per ordine:
- 1/14 NC (nba), 15/599 Prima Edizione 599 NUMERI
-1/3 NC (leggete) 3 NUMERI
-1 NC (nba) SENZA PURTROPPO 1 NUMERO
-1 NC (leggete) SENZA PURTROPPO 1 NUMERO
-1 NC (leggete) CON PURTROPPO 1 NUMERO
-1 NC (nba) SENZA STRILLO IN QUARTA 1 NUMERO
-1 NC (nba) PICCOLO RANGER IN QUARTA 1 NUMERO (?)
-3,6,8 NC PICCOLO RANGER IN QUARTA 3 NUMERI
-10 NC PICCOLO RANGER IN QUARTA 1 NUMERO
-11,12 NC R.F.WEST IN QUARTA 2 NUMERI
-1/27 SPILLATI AUT 2926 27 NUMERI
-15/43 SIMILSPILLATI 29 NUMERI + 44/53 10 NUMERI
-15/43 SIMIL II^EDIZ 11 NUMERI
-1/95 LIRE 200 (edic lente) 95 NUMERI (?)
-1/116 LIRE 250 116 NUMERI
-1/160 LIRE 300 160 NUMERI
-1/167 LIRE 350 167 NUMERI
-1/202 LIRE 400 202 NUMERI
-1/558 TRE STELLE 558 NUMERI
-1,2,3 e 4 SPILLATI TRE STELLE 4 NUMERI
-1/ 472 TUTTO TEX 472 NUMERI
-1/262 NUOVA RISTAMPA 262 NUMERI
A cui dobbiamo aggiungere circa 48/50 versioni Censurate aut 478 dei primi 14 numeri (con strillo e senza strillo, con testatine datate e non), una quindicina di versioni in seconda e terza edizione (aut. 478 e aut. 5926 con e senza strillo), almeno sei stampe sottili spillate aut. 2926 (28,29,32,36,37,38) considerate prima edizione.
Esiste anche un discreto numero di stampe giganti brossurate fascia 44/60 con diversa pubblicità nella terza di copertina, circa 15 e una fascia 61/93 in f.to leggermente ridotto: una quarantina di numeri.
Esiste poi una quantità infinita di albi e raccolte complete con prezzatura oltre le 400 lire: 500,600,700, 800, 1000 etc... circa 1000/1300 albi, senza contare alcune "prezzature" come la 200 lire in brossura che può riportare in quarta l'Edicola Grande.
Un totale di 4500 fumetti di Tex in f.to gigante II^serie.
Ho tassativamente chiuso il discorso agli albi alti o a tipologie di fumetti che si differenziano tra loro solo per caratteristiche fisiche (colore, opacità, imbrunimenti etc) e a tutta quella gamma di albi con anomalie tipografiche

domenica 22 agosto 2010

Giove Toppi (4)


Giove Toppi (3)

Non potendo postare un'intera storia di Toppi, pubblico queste quattro vignette tratte dal giornale dell'Avventuroso del 19 gennaio 1936: la storia disegnata da Giove Toppi è intitolata "I naufragatori misteriosi" su testi del salgariano E. Fancelli.
Non sfugge dello stile proposto da Toppi una serie di prodromi della grafica moderna fatta propria da autori come Toth e Bernet, anche se certamente non è Toppi l'iniziatore di tale stile, bensi una sorta di compendio dei grandi disegnatori americani quali Foster, Young, Schimdt, Raymond, Caniff...

sabato 21 agosto 2010

Giove Toppi (2)

Toppi in una striscia tratta dall'avventura intitolata "Il dramma del sottomarino H-47" pubblicata il 5 gennaio 1935 sulle pagine dell'Avventuroso. Rapido ma efficace il lavoro del suo pennello, a testimoniare che anche se impegnato a produrre per Nerbini valanghe di tavole a fumetti, illustrazioni, copertine ed anche soggetti, Giove Toppi godeva di un talento innato che gli permetteva il "massimo" del risultato anche con pochi tratti.

Giove Toppi

Giove Toppi è uno dei maestri grafici a cui il fumetto d'avventura deve moltissimo. Senza tema di smentita credo che tanti autori italiani del dopoguerra si siano ispirati all'opera di Toppi ritrovando in lui l'impostazione grafica necessaria per la realizzazione delle proprie tavole e la tecnica d'inchiostrazione consona alle tematiche della più pura avventura. Dei disegnatori texiani con cui ho parlato Ieva, Muzzi e Galep hanno guardato a Giove Toppi ed io credo lo abbia fatto lo stesso Molino. Efficace ed estroso già prima di ritrovarsi al fianco quel mostro sacro del fumetto americano che era Alex Raymond nelle pagine dell'Avventuroso, Toppi è stato un raffinato realizzatore di illustrazioni che nell'epoca delle loro pubblicazione erano "avanti" graficamente, un precursore del fumetto di qualche decennio dopo.
Si è spento all'eta di 60 anni, in pieno periodo bellico, il 21 luglio 1942.

L'AFFASCINATORE

No, non è la cover di una misconosciuta rivista, ne tanto meno un'illustrazione "recente", ma un incredibile performance ai pennelli di un autore che nasce nel 1888 (qualcuno dice 1889) e muore nel 1942. Si tratta di Giove Toppi, una delle colonne portanti della Nerbini editore che ha segnato un'intera epoca dei fumetti anteguerra e che disegna questa copertina nel 1924.
Fascinax o l'Affascinatore altri non è che Giorgio Leicester, il protagonista di una serie di romanzi (22) importati dalla Francia ed opera di anonimo, che aveva l'abilità di imporre il proprio volere con lo sguardo. Nerbini ne curò l'edizione italiana affidando la traduzione ad Amato Mori e pubblicando i 22 romanzi da 16 pagine tra il 17 febbraio e il 14 luglio del 1924. Ne ripropose anche un'edizione ricopertinata dal sottotitolo "L'Uomo dagli Occhi Magnetici".
Ritornando a Toppi, dobbiamo ancora capire quando questo grande artista acquisirà il posto che merità nella storia del fumetto popolare italiano ed internazionale. A mio avviso più di un caposcuola, un autore che disegnava ai tempi di Raymond senza sfigurare al confronto, una grandissima personalità grafica e prolifico a tempo stesso. Non so, ma credo che illustrazioni come questa dell'Affascinatore siano una rappresentazione della grandezza di Giove Toppi.

venerdì 20 agosto 2010

Collezionismo: 114 Tex con 200 lire

Lo vedete? questo è il miglior 114 in prima e col 200 lire in retro in circolazione!
E' mio. Pagato solo 30 euro, da un amico, Danilo, al quale avevo detto che stava per darmi una cosa di pregio. Ma lui ha voluto "regalarmelo" in omaggio alle nostre fluidissime transazioni ebay! Poi a Reggio Emilia ho anche conosciuto Danilo: una gran bella persona. Se su ebay ci fossero solo persone come lui quella piattaforma ne guadagnerebbe, invece pare proprio che così non sia: è pieno di furbetti e se hai qualche problema capità pure che il serio non sei mai tu ma l'altro!
Il 114 nella versione 200 lire in questo stato sta almeno sugli 80e, ma è tacito che in mano ai grossi commercianti te lo puoi ritrovare a 150, e non temo smentite.
Non si è mai capito perchè sul retro del 114 ci sono due prezzi: si dice che alla Bonelli avessero programmato un aumento del prezzo a partire dal numero successivo (115)ma che fece marcia indietro quando la maggior parte delle copie col 250 era già stata stampata. Beh, io non ci credo: per me fu più semplicemente un errore di comunicazione tra la casa editrice e la stamperia.

Titan




Brick, il simpatico

Brick Bradford anticipa di quasi 5 mesi le proprie pubblicazioni rispetto a quelle di Flash Gordon: 21 agosto 1933 Brick, 7 gennaio 1934 Flash.
Un eroe quello di Gray che attraversa le sue avventure sempre con il sorriso stampato sulle labbra a dispetto dell'eroe raymondiano immenso per statura grafica ma sempre posone e serioso. Due diversi modi di affrontare il viaggio dell'eroe nei mondi fantastici del fumetto: diversi ma mai uno migliore dell'altro.
Quello di Brick forse più etno-antropologico si avvale di una certa "umanità" che ne attaversa
le avventure pur considerando i luoghi e situazioni vissute come "improbabili". Certo, improbabili, come improbabili sono da considerarsi George A. Custer al fianco di Ken Parker e William F. Cody al fianco di Tex, ma appassionanti per il lettore soprattutto quando l'improbabilità raggiunge il suo massimo livello con il colpo di genio dei due autori Gray e Ritt che inventano un marchingegno capace di trasportare l'eroe nello spazio e nel tempo: the Time Top.

Il gigante d'acciaio


Mister Raymond Everett Kinstler in una tavola nella quale esprime il suo "Titan"
Il gigante d'acciaio è graficamente rintracciabile presso vari autori nella storia del fumetto ma forse il più magnificente fu quello di William Ritt e Clarence Gray che appare nelle storie del loro personaggio più famoso : Brick Bradford.
Proprio domani ricorre il settantasettesimo compleanno del famoso personaggio che viaggiava nel tempo la cui prima strip apparve il 21 agosto 1933.

Berlusconi nel forum

Non ricordo l'argomento, probabilmente si trattava del giornalino "Il Monello", solo che cliccando sulla parola commenti posta sotto l'articolo, pure ben fatto, ve ne apparve uno che parlava di Berlusconi! Pardon... sparlava di Berlusconi.
Questo succedeva circa un'anno fa? Bom, non importa!
L'altro giorno su uno dei Blog di fumetto più seguiti della rete e che preferisco non citare ho rivisto la stessa cosa: articolo interessante su un grande autore di fumetti e i soliti 2-3 post "contro Berlusconi".
Sono rimasto colpito. La domanda è:
Licenze discutibili da parte di chi inserisce commenti del genere, vista la naturalezza dei post, cioè tu stai parlando di Magnus e quello attacca pippa contro Berlusca, oppure nella cultura popolare i fumetti vengono visti legittimamente di sinistra e lecito è cantarle a Berlusconi ?
Beh, io sono per decretare "frustrati" quei commentatori. Sarebbe propositivo leggere un commento del proprio benessere, chessò... "ehi, mentre leggevo l'articolo su Magnus mi è venuto a mente quella volta che feci l'amore sulla spiaggia con mia moglie..."
E mica si può associare Berlusca a Magnus: quello esce dalla tomba e ci fa un mazzo tanto!

giovedì 19 agosto 2010

Tanino nel 1947

Un'illustrazione per Grand Hotel in data 1947. Non ho il nome dell'autore, ma non è importante, quello che volevo mettere in evidenza è la tecnica pittorica con cui è stata eseguita la cover: molto simile a quella usata da Tanino Liberatore per le sue tavole di Rank Xerox.
Tanto per dire che il "pionierismo" del dopoguerra, di cui si suole parlare insistentemente, non esiste... a meno di ammettere che ai nostri giorni non si è atto mezzo passo in avanti!

mercoledì 18 agosto 2010

VOTO 3

L'amico Carson scrive a proposito di un serio ruolo di curatore che si dovrebbe creare alla Bonelli Editore, un curatore che debba, ad esempio, accorgersi della impubblicabilità dell'ultima di Nizzi.
Ecco, io sono sinceramente d'accordo con Carson (non in riferimento alla singola storia, è ovvio, ma più in generale a ciò che cencerne la parte grafica) ma vorrei che Carson, e altri amici, dicessero più chiaramente anche che l'ultima di Nizzi avrebbe dovuto essere passata al vaglio per lo schifo di disegni di Ortiz.
Dice... ma a me sono piaciuti!
Beh, c'è anche a chi è piaciuta la storia! e quindi siamo 1-1.
C'è chi dice che che El Muerto non è una buona storia DI TEX, (il sottoscritto)... e c'è chi dice che è un peccato che Galep abbia disegnato alcuni episodi della storia di Vindex: doveva farla tutta Gamba.
E poi... c'è chi vota IL PASSATO DI CARSONcome migliore storia di Tex di sempre.
Sempre con tutta sincerità, vorrei dire a Carson che, se si allargassero i campi visivi, ci si accorgerebbe che:

1)Il 90% dei forumisti che ha parlato nello web de LA MANO DEL MORTO si è espresso con toni accesi (a volte pesanti) contro un altro schifo di esecuzione grafica: quella di Font. Ma la cosa è passata sotto banco. E nessuno ha parlato di un curatore nella fattispecie... anzi un 5% è bastato per salvarlo alla gogna, l'altro 5% si è astenuto e il 90% se la è presa nel culo perchè Font rimarrà al suo posto, com'è giusto!
2) Appunto, uno schifo di storia, quella di Nizzi, ulteriormente massacrata dal disegnatore (non so se l'avesse disegnata Villa di che staremmo a parlare ora! forse di una nizzata passabile?) ma da qualcuno SALVATA come dal Capitano Mendoza e da quegli incolti lettori che stanno al mare a leggersela in 15 minuti.
3) Se i toni di protesta contro uno schifo di storia sono quelli letti sul web, e sono da denuncia perchè ho letto delle cose davvero brutte, io credo che in proporzione I DUE GUERRIGLIERI è da VOTO 3. In proporzione, ho detto!!
Seguendo il proporzionale sistema valutazione: 3 è il voto giusto per stabilire le distanze tra il -24 dato a LUNGO IL FIUME e I DUE GUERRIGLIERI. VOTO 6 a TRA DUE BANDIERE e di conseguenza 6 a IL PASSATO DI CARSON..... ma soprattutto solo 7 a SULLE PISTE DEL NORD o DIABLERO.
4) Una volta Luigi Bernardi pubblicò su Orient Express un editoriale che diceva... se vi fanno schifo certe cose voltate pagina, oppure trovate un modo educato di esprimere le vostre idee a riguardo. Ora Carson è una delle persone più educate che conosco (e leggo)..così come altri amici, però se uno spara merda addosso a Nizzi non succede nulla...
...e intanto il Capitano si rilassa alla lettura della storia di Nizzi, così come altre 225.000 persone che comprano Tex e se lo portano al mare.
Io no! Io non mi rilasso affatto, ma neanche scasso il cazzo a chi apprezza.

ps- quell' editoriale l'avevo scritto io, inconsapevole che lo diventasse.

Calamity Jane

Su richiesta di un amico di vignette di Tex dagli album Albo Oro VI^Serie, mi sono imbattuto in questa striscia dove si parla della più nota e famigerata "eroina" del Far West: Calamity Jane.
In verità, quando è stata pubblicata la storia di Mauro "Borden" Boselli, La Mano del Morto", in cui vi appare C. Jane, avevo tentato di ricordare in quale episodio della saga fosse stata già citata la signora, ma senza risultato. Ecco... ricordavo un vecchio albo... ma non di più, ed ora ho scoperto che si tratta della storia pubblicata a cavallo tra i numeri 36 e 37 serie gigante. Cazzo!

martedì 17 agosto 2010

Caniff: maestro d'avventura, comunque

Milton Caniff, ovvero "l'altra parte grafica" del fumetto mondiale che ha corso al fianco di quella forse più famosa di Alexander G. Raymond.
Guardando i nostri Tacconi, Nicolò e Letteri, Caesar, Molino etc...ci rendiamo conto di quanto questi disegnatori siano stati influenzati dal Gordon, dall' X-9 e anche dal Rip Kirby, poi guardando Ticci e Pratt (o la scuola D'Amy) arriva con altrettanta evidenza l'influenza di Caniff verso i due. Forse, e la mia vuole essere solo una considerazione buttata li, che la "scuola raymodiana" sia servita più al fumetto popolare e ai suoi interpreti, mentre quella caniffiana più al fumetto d'autore? Un percorso di risposta ce lo indica l'arte di Jean Giraud: caniffiano doc nel suo periodo "Blueberry", autore rivoluzionario da "Moebius" in avanti! Moebius, quello intento a strappare i confini alle strips per allargare culturalmente il fumetto a tutta pagina, quello che elimina le sbarre perimetrali alla vignetta, per dare spazio alla fantasia, alla creatività. E bravo il nostro Moebius che, stanco di farsi il mazzo col seriale, si inventa il modo per aumentare la pagnotta e diminuire il lavoro, lui che forse non ha mai dato conto a quello che provava il lettore ad "entrare" nelle sbarratissime vignette di Jeff Hawke, la strip di Sidney Jordan entro i cui minuscoli quadretti si muovevano veri e propri mondi.
Viva Raymond e i raymondiani che il culo se lo son fatto in quattro, alla faccia della sbarre e in onore del sogno e... viva Caniff e i caniffiani che del grande autore hanno colto l'aspetto avventuroso, da Tex a Corto Maltese... senza passare per Uomini del Grande Nord o Uomini della Somalia, opere (opere?) a onor di firma.

lunedì 16 agosto 2010

...e gli amici del collettivo spontaneo


Andrea Pazienza


foro boario 1983 (2)

Andrea Pazienza, artista incommensurabile... dargli del genio è di un banale mostruoso...
Pazienza come Caniff, solo un tantino meno morigerato, ammesso che Caniff lo fosse, morigerato.
Ma Pazienza come il Caravaggio come la vedete? io bene!
Ma va bene Pazienza come Caniff, per incisività grafica!

foro boario 1983

Foro Boario Roma 1983.
Da sinistra a destra: Milazzo, Serpieri e Berardi in una bella foto in b/n.
La pubblico, dopo averla scovata nello web, perchè molto "evocativa" di anni in cui la crisi del fumetto popolare è arrivata imponente e il settore dell'editora dei comics, nello specifico, è rivolto all' autoriale gia da un po' di tempo.
Anche Bonelli si è buttato nella mischia inventando riviste come Pilot e Orient Express ed una serie di books, presentati in prestigiose collane controllate dall'etichetta Isola Trovata, che ospitano artisti del calibro di Micheluzzi, Magnus, Giardino, Serpieri, Milazzo Calegari e Berardi, Manara, Battaglia, Toppi, D'antonio, Tacconi etc etc

venerdì 13 agosto 2010

Arancio Fiamma


ecco il colore della camicia di Tex del primo periodo: diciamo, quello tra il 1948, anno d'esordio del personaggio, e il 1953, quando le pubblicazioni delle strisce settimanali erano giunte alla serie Verde.
Della serie Verde pubblico questa foto del n 27: dovrebbe essere uno dei primi in cui Tex appare con la camicia gialla

mercoledì 11 agosto 2010

Villa su collezione storica

Gran bella illustrazione del maestro Villa per collezione storica, del quale non ho però apprezzato la cover del mensile n 598 "La prova del fuoco" che trovo prospetticamente sbagliata: Tex a cavallo è gigantesco, un pò come l'indiano che appare sulla vetta della montagna ne "L'oro di Klatu".
Questa "Soldati" è davvero spettacolosa!

martedì 10 agosto 2010

La prova del fuoco (2)

Letto, molto bello, era da anni che non leggevo un Tex così coinvolgente e, mentre la gente si inventa di tutto per trovare difetti e cose del genere non volendo ammettere che qui brindisi non se ne possono fare, io dico tranquillamente che la prima parte di questa storia non fa un "piega", scorre bene, è scritta meglio e disegnata alla grande... altro che mettersi di traverso come i bambini dispettosi per non farla passare per quello che merita. Il giudizio è sempre da rispettare, yes ser, ma non ci vuole molto a capire che a un certo tipo di lettore non è andata giù. E che cazzo, Tex molto pratico questo di Ruju, lontano da quello del "colto" Boselli. E si sta a frignare? Una bella variazione sul tema anche questa, no? basta con le solite melodie, andiamo verso l'innovazione invece che rompere con le bistecche alte due dita.
Vabbè, altri confessano. Io non "confesso".
Stasera probabilmente non riuscirò a scrivere una beata mazza su "La prova del fuoco", come un coglione mi sono messo a criticare gli altri (ben inteso, SEMPRE col sorriso sulle labbra) invece di dire la mia, mi sono messo a fare le stesse cose che hanno fatto capi di partito del centrosinistra dal 2001 in avanti : criticare senza proporsi...per la gioia dell'avversario che, detta alla Gigi, deve aver pensato: e chi te manna?
Dunque, vediamo un pò, intanto ho inserito il Mike Danger di Sahle perchè, come mi notare l'amico Romano, Mc Dormand, un villain della storia di Ruju, è ispirato graficamente al famoso personaggio dei fumetti di Spillane: magari non tanto crew cut come Danger ma sopracciglio folto e mascellone volitivo, per dirla alla Becattini, un duro quanto basta.
Quindi, parlavamo della bellezza dell'albo 598: si, credo verrà alta la qualità anche in 599 con la "consequenza" di annoverare questa una tra storie migliori del centinaio 500/600. Come albi "secchi", dato che mi sto riferendo alla lettura del solo 598, avevo già apprezzato "La grande sete" di Manfredi (7,5), "Omicidio in B S" di Boselli (7,5) ed anche "L'artiglio della Tigre" di Nizzi (7) e "Lo Sceriffo Indiano" di Faraci (7). 8, per ora, a "La prova del fuoco" (5 al titolo), e 8 ai disegni di Seijas. Seijas, nella precedente prova, non si era espresso al massimo (forse perchè non ispirato da una buona storia? ...uhm, scherzo). Anche qui dico che alla fine noto un capolavoro grafico destinato, al pari della storia, a segnare il centinaio 500/600.
Le belle storie si fanno in due.

domenica 8 agosto 2010

La prova del fuoco

Ancora non l'ho letto ma ho ricevuto mail e sms sulla bonta della storia. Anzi più che "bontà della storia" mi hanno parlato di un albo bellissimo, addirittura strepitoso... eh, ma infatti, io non ricevo quasi mai messaggi per le storie di Tex e il fatto che sia successo sta a significare che l'albo merita di brutto, oppure, come scrive un caro vecchio amico... scompiglio tra i boselliani
I primi commenti sui forum mi sembrano tiepidini, ma se il lavoro di Ruju e Seijas è davvero così forse si può usare il termine "stitici"?

Chiaramente spero che nessuno se la prenda (è pieno di permalosi in giro) ma 'sta storia che che la firma del soggettista o del disegnatore non condizioni il giudizio è proprio una gran cazzata. A me Boselli per esempio sta sui maroni forse, se mi era simpatico, davo mezzo punto in più a quella bruttura de "I due guerriglieri". Ruju, non mi ha fatto ne caldo ne freddo su Tex...qui sto parlando di Ruju su Tex, me ne frega se su DD fa schifo -anche Ibra col Barcellona fa schifo- però vedendolo ogni tanto su Real-CSI già mi va in simpatia: mezzo punto in più!

giovedì 5 agosto 2010

Purple Rider

Parlavano di una camicia gialla, giusto? ecco qui la fonte d'ispirazione! Quello che vedete non è Tex ma Purple Rider, un personaggio dei fumetti d'oltreoceano che a quanto pare non dovrebbe aver ispirato la sola camicia di Tex ma tutto l'abbigliamento e persino alcune fattezze facciali.
Le avventure di questo personaggio sono iniziate nel 1946 e la vignetta pubblicata fa parte proprio del primo episodio titolato "The Golden Rush" . Ho già dichiarato di non aver mai creduto a strane coincidenze tra questo personaggio e il nostro Tex... così come non ci vedo niente di strano che Galep e Bonelli abbiano attinto "al volo" da qualche produzione a fumetti americana per il loro personaggio: Tex era semplicemente un "tentativo".
Particolare curioso: la vignetta che vi proponiamo in alto appartiene ad un episodio dove Purple Rider salva una ragazza ed ha a che fare con una banda di tagliagole che vuole impossessarsi del solito carico d'oro: direi non lontano da quello che succede ne "Il Totem Misterioso", protagonisti Tesah e Coffin.

mercoledì 4 agosto 2010

Le tempere di Galep e le raccoltine


La Raccoltina numero 7 della serie 1-7. Si tratta di volumetti ottenuti ricopertinando 7 fascicoli di resa della prima serie a striscia. Meravigliose tempere di Galleppini per tutte e sette le raccolte.
Come si vede dalla foto sopra, le diversità di struttura e dimensioni tra raccoltina "bianca" e raccoltina"rossa" sono sostanziali. Perchè? Tenterò di dare una risposta alla luce del fatto che nella giungla dei resi e ristampe delle edizioni Audace/Araldo non è per niente facile muoversi.

Il primo aspetto su cui occorre far chiarezza è l'elemento tipografico. La raccoltina "rossa" del 1956 è infatti stampata in piena epoca 1-29 e Albo d'Oro ed infatti le sue dimensioni sono all'incirca 17 x 8, cioè la terza parte di un albo gigante prima fascia 1-29 e dello stesso Albo d'Oro ma, mentre per gli albi 1-29 viene utilizzata la resa dell'Albo d'Oro opportunamente ricopertinati, per la raccoltina "rossa" si adotta un sistema che ripercorre grosso modo quello delle strisce A)stampa del fascicolo 17 x 24 con tre diversi numeri. B)trancio tipografico per la loro separazione.

Quindi 1, 2 e 3 e tranciatura, 4, 5 e 6 e tranciatura, 7, 8 e 9 etc etc...

dove 1, 4 e 7 rappresentano la testa del fascicolo... 3, 6 e 9 la base del fascicolo.

Non sarà certo sfuggito ai collezionisti più accanti il particolare dei pezzettini di cover diverse da quelle del numero che si ha in mano ... ad esempio, la numero 3(copia "base" del primo fascicolo) con nel suo bordo superiore un pezzetto della n. 2. Ecco perchè possiamo deduttivamente escludere l'ipotesi del riutilizzo dei resi delle strisce per generare le raccoltine della serie "rossa" i cui fascicoli furono stampati appositamente, tra l'altro con la stessa carta con cui furono stampati gli 1-29.

Naturalmente è possibile che vi sia stata anche qualche rara ristampa prodotta in altra veste editoriale (vedi gerenze, copie sottili, retinature), ma diciamo che l'impostazione principale fu quella del fascicolo gigante stampato ex novo con carta patinata e sottile.


Le raccolte della serie 1-7 e serie bianca hanno invece la particolarità della ricopertinatura dei fascicoli per ogni numero della collana. Anche qui è abbastanza evidente l'operazione tipografica che ne da un volumetto con un leggero esubero del cartoncino della cover e che dunque esclude ogni sorta di tranciatura posticcia. La carta delle due serie è molto più spessa e meno patinata rispetto a quella utilizzata per le rosse, non a caso stiamo parlando di albetti che raccoglievano le strisce originali private delle loro cover e ricopertinate. Nel caso della serie bianca la cosa che più mi sorprende è l'allineamento dei fascicoli che evidentemente avveniva in modo pressocche perfetto, dal momento che essi mantenevano le dimensioni originarie anche a produzione ultimata, mentre nella 1-7 essi sono leggermente rifilati. Nella foto, alcune differenze di spessore tra 5 albetti della "bianca" e 5 della "rossa"... da notare anche l'incredibile spessore degli albetti della "rossa" non retinata. A proposito di raccoltine non retinate, non posso che accennare su quanto è noto a tutti da sempre: esse sono una ristampa delle avventure di Tex che non proviene dall'assemblaggio dalle rese delle retinate. Le dimensioni sono la vera caratteristica delle non retinate: esse riducono di mezzo centrimetro i due lati per una misura di 16.5 x 7.5. Più o meno, mezzo centimetro di differenza anche per lo spessore dei volumetti ma stavolta a favore delle non retinate. In ultimo, come per i f.ti giganti, esistono divese tipologie di materiale per stampa, colore, carta e dimensioni ma non è il caso che mi ci addentri, tanto mi manca la maggior parte del materiale per i confronti.

Certe volte mi sento un pò GL Bonelli: lui faceva le storie di Tex senza mai aver visitato gli States... io le cronologie senza uno straccio di fumetto! Alla prossima.

lunedì 2 agosto 2010

Serie Verde, le copertine più belle

Posto questa magnifica copertina della Serie Verde per parlare un po' dell' effettiva e comprovata attività di Aurelio Galleppini come illustratore di cover. In primo luogo vi è da dire che la maggior parte della produzione texiana del Maestro come copertinista è da ridimensionare rispetto a quella "ufficiale": star qui a ripetere che le cover II^serie gigante (primi 50 nn) non sono del Maestro è perfettamente inutile, così come lo è quando si è in presenza di molte delle cover 1/29. Allora, qual' è il vero Galep nelle copertine di Tex?
Sicuramente quello delle serie a striscia: tutte le prime, con licenze da parte della redazione a ritoccarne qualcuna o addirittura a costruirne in toto altre. Poi il Galep delle Albo Oro. Mitiche quelle! le prime due serie, presentano un Galep straordinario: è quello il vero disegno di Tex, totalmente fumettistico, di tanto in tanto accompagnato da quel tratto pittorico in cui Galleppini eccelleva (vedi la cover N. 1 dove il capo indiano è reso con grande intensità grafica e la scena di sfondo, con Tex e Tesah, che va a contrassegnare l'avventura che ritroveremo all'interno).